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B&B A TARANTO
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SOLENNI QUARANTA ORE A TARANTO
La più solenne è quella dell’ultima domenica di Quaresima, detta un tempo domenica di Passione, lungo via Duomo, nella Città Vecchia sino alla chiesa di San Domenico; la sera del lunedì successivo si svolge, sempre in San Domenico, il Concerto della Passione a Taranto, eseguito dalla Banda della Marina Militare.
I Perdoni sono Confratelli della Chiesa del Carmine.
E rappresentano figure cardine della Settimana Santa a Taranto.
Procedono lentamente tra le vie della città con il dondolio continuo detto “nazzecata”.
Il loro nome forse deriva dai pellegrini che si recavano a Roma per chiedere il perdono dei propri peccati. Incedono scalzi indossando un camice bianco, un cappuccio bianco con due forellini all’altezza degli occhi, una corona di sterpi poggiata sul capo; guanti bianchi, un rosario nero appeso in vita con medaglie sacre ed un crocifisso oltre a una cinghia di cuoio nero attaccata in vita, rappresentante la frusta con la quale venne colpito Gesù, e due scapolari recanti rispettivamente le scritte ricamate “Decor” e “Carmeli”.
I Perdoni portano inoltre un bastone alto circa due metri che simboleggia l’antico bastone dei pellegrini.
L’ultima coppia di confratelli che esce dalla Chiesa del Carmine viene chiamata “u serrachiese”, in quanto ha il compito di “serrare” le chiese, cioè di chiuderle per la notte che si avvicina.
Spesso le coppie di confratelli si incrociano con altre lungo la strada. In questi casi, viene fatto “u salamelicche”, cioè una sorta di riverenza: i perdoni si tolgono il cappello e portano i rosari ed i medaglieri contro il petto.
Tutti i perdoni devono rientrare al Carmine entro la mezzanotte del Giovedì quando, dalla Chiesa di San Domenico, parte la Processione della Madonna Addolorata.
Tradizione prevede che la statua, all’uscita dalla chiesa, sia salutata con l’esecuzione della Marcia Funebre “A Gravame”, dedicata ad un giovane musicista della banda scomparso in un tragico incidente sul lavoro.
Questa processione si conclude solo il pomeriggio del Venerdì Santo alle 17:00 per consentire l’inizio della seconda processione, quella dei Misteri, che si dirama dalla Chiesa del Carmine per farvi nuovamente ritorno solo alle 7:00 del mattino del sabato. A sfilare per la città, in questo caso, sono le statue rappresentanti la passione di Gesù.
A capo di entrambe le processioni c’è sempre il troccolante, a cui spetta il compito di chiudere i riti tarantini il sabato mattina: giunto “nazzicando” davanti alla Chiesa del Carmine, bussa tre volte con la punta del suo bastone, detto “bordone”, su una delle ante chiuse, in un’atmosfera di silenziosa e profonda commozione. Questo è uno dei momenti più significativi e affollati di tutta la processione.
Ad aprire la processione il Troccolante seguito dal Gonfalone, la Croce dei Misteri, le statue di Cristo all’orto, Cristo alla Colonna, l’Ecce Homo, la Cascata, il Crocifisso, la Sacra Sindone, Gesù morto e l’Addolorata.
IL TROCCOLANTE
IL GONFALONE
LA CROCE DEI MISTERI
CRISTO ALL'ORTO
CRISTO ALLA COLONNA
ECCE HOMO
IL CROCIFISSO
LA CASCATA
GESU' MORTO
LA SACRA SINDONE
L'ADDOLORATA
E’ un evento davvero singolare quello della Pasqua Tarantina: gli abitanti mostrano il loro vero volto e danno prova di coraggio, rispetto delle tradizioni e sacrificio. Persino la città sembra sforzarsi di apparire più bella, e con il suo mare e le sue bellezze, pare di sentirla sussurrare all’orecchio: “Natale con i tuoi, Pasqua a Taranto”.